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L'attività motoria in Italia

Stralcio da tesi di Laurea:

"YOrassic Sport: La cittadella dello sport per l'infanzia."

Era il 1961 quando John Fitzgerald Kennedy sosteneva, in un noto messaggio alla nazione, che la forza della democrazia non è maggiore della salute collettiva del popolo stesso e il livello di efficienza fisica, mentale, morale e spirituale di ogni cittadino deve essere pertanto oggetto della nostra costante preoccupazione.

Egli si rivolgeva, in particolare, alle scuole demandando loro l’impegno a sviluppare i programmi di studio dando assoluta priorità ad una vera crociata della salute e dell’efficienza fisica.

Nonostante siano passati oltre 50 anni avverto attualissimo il messaggio per l’Italia e, quindi, ritengo doveroso istoriare un sintetico quadro, della realtà in cui langue l’attività motoria di base oggi in Italia, abbandonata alle associazioni sportive e bistrattata dalla Scuola.

Quotidianamente, assistiamo inermi ad una preoccupante diminuzione delle nascite alla quale, consumisticamente, si contrappone un’overdose d’offerte-servizi ai bambini, sempre più sovraccaricati negli impegni della loro “insufficiente” e “stressante” giornata nella quale sono costretti a dividere i loro interessi tra scuola, musica, canto, recitazione, disegno, danza, tennis, piuttosto che nuoto, minibasket, calcetto, minivolley, catechismo, gruppo scout, fin anche il mini consiglio comunale e……chi più ne ha più ne metta. 

 

Proprio questi frammenti di realtà ci indicano quanto sia importante il ruolo in merito delegato alla Scuola ed agli specialisti del settore che assieme possono evitare il danno di una inopportuna offerta formativa ai bambini stessi.

Ad aggravare la situazione bisogna evidenziare le gravi difficoltà in cui tribolano oggi le associazioni sportive in generale, specie quelle (e sono ormai la gran parte) che non riescono a reperire sponsorizzazioni e/o, comunque, contributi finanziari.

Nonostante tutto sono tantissimi i Centri sportivi che offrono un’attività motoria sana e diretta da Istruttori qualificati e preparati, ma si può essere ugualmente certi che queste offerte siano garantite a tutti i bambini, a prescindere dalle disponibilità economiche? È lecito dubitare che spesso tali attività abbiano fini diversi che la qualità del servizio?

Oggi, purtroppo, gli impianti pubblici sono assegnati in comodato d’uso quasi totalmente ad appannaggio delle Società sportive agonistiche che concedono priorità alle formazioni agonistiche, piuttosto che alle attività promozionali, concentrando sempre più spesso, in queste ultime un rapporto praticanti/ora di lezione a discapito della qualità del servizio.

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Non meno importante é il reperimento di luoghi ove svolgere l'attività motoria che é sempre più penalizzata nella spontaneità dalla riduzione degli spazi all'aperto e dalla scarsa offerta d'alfabetizzazione motoria da parte della scuola dell'obbligo, dove troppo spesso l'educazione motoria é relegata a ruolo di Cenerentola o, peggio, di momento ricreativo "per il docente".

È proprio questo il tasto più dolente della nostra “moderna” scuola che insiste nel delegare, proprio nell’età (da 3 a 10 anni) considerata d’oro per la motricità, questo compito a personale, certamente non per propria colpa od incuria,  nella stragrande maggioranza dei casi sprovvisto di titoli e cultura specifici e, magari, appena “addestrato” ad “abbozzare”, un surrogato di attività motoria di base non rispondente alle effettive esigenze e necessità del bambino.

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